Marina di Vietri

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Marina di Vietri costituisce il nucleo originario di Vietri. Qui i tirreni un’etnia etrusca fondarono Marcina e diedero il via alla fabbricazione della ceramica, seguirono i Sanniti, quindi i romani che ne fecero il punto di imbarco per le derrate agricole e per il vino che si producevano nell’agro Nocerino Sarnese. Fu allora che un ricco Patrizio per meglio controllare i suoi affari, costrui’ sulla spiaggia una villa Marittima. All’edificio, era collegato un impianto termale di cui restano alcuni ambienti in via Pellegrino. Da vedere: Le chiesette di Sant’Antonio, della Madonna di Portosalvo e della Madonna dell’Arco. I due fratelli e soprattutto la magnifica spiaggia con annesso lungomare che nelle serate estive complice la brezza marina si trasforma in una piacevole e vivissima passeggiata.

da vedere: il grande presepe

CHIESA SANTA MARIA DI PORTO SALVO
Chiesa San Antonio da Padova
Antica torre di Marina
le spiaggie
Antiche terme romane
Antiche terme romane
Antiche terme romane

Nel 1480 la strada che conduceva alla Marina scendeva direttamente dal corpo di Cava costeggiando il fiume Bonea mentre l’attuale, cioè la “strada regia della Marina di Vietri” fu iniziata nel 1603 ad opera di Giulio Ferraro di Napoli architetto e imprenditore di fabbriche il quale ebbe anche <commissione di due case da costruirsi a fianco di detta strada>. Un’altra chiesa importante situata a Marina di Vietri del quale è parroco lo studioso locale Attilio Della Porta è quella di Sant’Antonio con l’annesso convento eretta nel 1607 sulle rovine di un tempio pagano. Infatti tra le colonne i mosaici sono stati rinvenuti una colossale statua di Priapo e un idoletto di ottima fattura. Il convento soppresso nel 1860 venne adibito ad orfanatrofio Provinciale.

La chiesa ad unica navata con sei cappelle laterali presenta l’altare maggiore datato 1720 balaustra in marmo e pavimento in elegante ceramica settecentesche. Proprio al centro di Marina vi è la torre. costruita verso la metà del XVI secolo in quanto tutta la Costa dell’Italia meridionale era infestata delle frequenti scorrerie dei Turchi che incendiavano e depredavano tutto così il Vicerè Don Pietro di Toledo emano’ un ordine per la costruzione di Torri costiere – “cavallare” o di “allarme” di “difesa” e “guardiole” in modo che gli abitanti potessero essere avvertiti e trovare riparo. Il problema venne avviato a radicale soluzione solo nel 1563 ad opera del Vicerè Don Parafan de Ribera, Duca d’Alcalà e questi dispose la costruzione di quelle opere “affinché vedendo fuste facessero fuoco di continuo et che tutte dette Torri dovevano corrispondere l’una con l’altra nel tirare lì mascoli et nel fare fuoco” attualmente è sede della Guardia di Finanza, Si presenta a base scarpata ed a pianta quadrata per gli evidenti vantaggi che tale forma offriva nella dislocazione dell’armamento il lato aveva una lunghezza di 10 metri un altezza di 20 e Mura spesse alla base da 3 a 4 m. Nel complesso la forma assunta appariva anche al superficiale osservatore esterno realizzare l’evidente semplice schema di una Piramide tronca.

Ogni Torre aveva generalmente tre piani coperti da volta a botte collegati da una scaletta interna realizzata nel vivo della muratura, secondo un sistema già frequenti epoca medievale il primo piano ma serviva per i magazzini il secondo per gli alloggi e nel terzo erano sistemate le batterie. La torre aveva come corredo bellico una colubrina due petriere, altri pezzi minori e fornelli per i fuochi di segnalazione.

Poco al largo del mare vii sono gli scogli conici detti per la loro somiglianza i due fratelli, oltre il piccolo fiume Bonea, vi era il Casale di Bagnara che per la vicinanza al porto di Fonti era molto frequentato dai Mercanti. Un tempo esisteva la chiesa di Santa Lucia che probabilmente venne fatta costruire da Raidolfo nel 1074.

fonte: Adriana Caffao- Gaetano Gargano ” Costiera Amalfitana” Palladio Editore- Giugno 1978